Salta al contenuto

Si conferma importante, all'interno dell'economia reggiana, il ruolo delle imprese cooperative, sia per la “trasversalità” della loro presenza in tutti i settori produttivi e di servizio, sia per rilevante valore espresso in termini di occupazione. I numeri e le analisi della Camera di Commercio, inoltre, confermano Reggio Emilia come autentica terra di cooperazione, con un'incidenza della presenza cooperativa superiore a quella nazionale e dell’Emilia-Romagna.

Secondo quanto emerge dalle elaborazioni dei dati del Registro delle Imprese, al 31 dicembre 2020 nella provincia di Reggio Emilia risultavano attive 926 cooperative, che rappresentano l’1,7% del totale delle imprese operanti in territorio reggiano, sostanzialmente in linea con il dato regionale (1,6%).

Ad un numero di imprese cooperative che appare complessivamente contenuto corrisponde, però, un numero di occupati che nel 2020 si è attestato a 45.936 unità, corrispondenti a quasi il 19% di tutta la forza lavoro della provincia; il dato, peraltro, appare largamente superiore all’incidenza del lavoro in cooperativa sul totale degli occupati sia a livello regionale (13,4%) che nazionale (8,1%). Nonostante la crisi che ha duramente toccato alcuni comparti, nel 2020 la cooperazione ha tenuto in termini di imprese (7 unità in meno rispetto alle 933 del 2019) e, soprattutto, ha reagito bene in termini di occupazione, con un aumento dei lavoratori pari a 477 unità (+1%) e un andamento in controtendenza rispetto ai dati regionali.

Guardando ai diversi settori che connotano l'economia reggiana e alla presenza cooperativa, la pole position spetta ai servizi alle imprese, con il 25,5% sul totale delle imprese cooperative attive, seguita dal comparto delle costruzioni, con il 18,8%, dai servizi alla persona (15,7%), dall'industria (14,4%), dall'agricoltura (10,8%), dal commercio (4,8%) e dai servizi di alloggio e ristorazione (3,5%).

L'analisi della Camera di Commercio evidenzia, poi, la fitta presenza di cooperative sociali in terra reggiana. Una rete che conta 125 imprese (quasi il 14% del totale delle cooperative), di cui 57 di tipo A (gestione dei servizi socio-sanitari, formativi e di educazione permanente), 37 di tipo B (gestione di attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate nei settori dell’industria, commercio, servizi e agricoltura) e, le restanti, di tipo misto, cioè impegnate contemporaneamente sia sui servizi socio-assistenziali che sull’inserimento lavorativo.

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

Questa pagina ti è stata utile?